Il provider di rete perfetto è quello che, grazie ai propri asset infrastrutturali, capacità progettuali, commerciali e di servizio si avvicina maggiormente alle esigenze dei suoi interlocutori, e quindi – in particolare – dei responsabili IT delle imprese.


Dalla connettività web a complesse architetture multisede

Le esigenze di connettività delle organizzazioni sono molto diverse da una realtà all’altra: tante imprese la sfruttano per la navigazione web, talvolta per la voce e per l’accesso a servizi come la posta elettronica e le video-call; altre accedono a servizi di business non-critici come il CRM; altre ancora basano l’operatività quotidiana su un mix di servizi erogati tramite infrastruttura on-premise, un cloud privato hosted e magari, in perfetto stile hybrid multicloud, anche attraverso il cloud pubblico di diversi hyperscaler. Ci sono poi organizzazioni complesse che devono connettere stabilmente diverse branch o addirittura più poli industriali, ovviamente in modo stabile, sicuro e performante.


Le esigenze delle imprese, dalle performance alla resilienza

Per un IT manager, il primo punto d’attenzione sono le performance che l’infrastruttura di rete del provider è in grado di assicurargli. La complessità sta nel fatto che queste non coincidono (soltanto) con la banda, che ormai è diventata una vera e propria commodity sia in ambito retail che business.

Riprendendo gli esempi di cui sopra, se un’azienda deve collegare due impianti industriali o creare un link sicuro tra i dipendenti e la piattaforma di UC in cloud dovrà sì ragionare in termini di banda garantita, ma soprattutto di latenza, di jitter e di packet loss. Lo stesso farà per tutte le comunicazioni real-time, come quelle telefoniche: una connessione non stabile (packet loss) determina un degrado qualitativo tale da compromettere la produttività.

Altre richieste fondamentali che l’azienda avanza al provider di rete sono scalabilità e flessibilità, perché le imprese sono organismi in continua evoluzione, le cui esigenze cambiano ogni giorno. La rete deve garantire prestazioni stabili a prescindere da carichi di lavoro spesso imprevedibili, poiché dipendenti dall’introduzione di nuove soluzioni (es, acquisto di un servizio SaaS), da picchi stagionali o dall’inserimento di nuove risorse in azienda. Inoltre, la rete dell’operatore si troverà a gestire diversi flussi di traffico concorrenti, ed è fondamentale che possa separarli, definire delle priorità e tutelare le performance di certe tipologie, come quelle dei sistemi mission-critical. In questo modo – a titolo d’esempio – si evita che un evento aziendale trasmesso in streaming su tutte le postazioni dell’ufficio blocchi l’ERP e impedisca all’azienda di fatturare. Oppure, in un caso ancor più comune, che una congestione causata da tante video-call vada ad abbattere la qualità delle comunicazioni telefoniche o blocchi i sistemi dipartimentali.

Infine, ma certamente non per importanza, il provider di rete deve garantire connessioni resilienti. Anzi, nell’ottica delle esigenze di un IT manager, l’uptime – l’accessibilità della rete – è il primo requisito da valutare, che ovviamente confluisce in appositi accordi sui livelli di servizio (SLA). Quasi superfluo sottolineare, infatti, le conseguenze dei downtime sulla business continuity e sulle risorse IT, che si troverebbero a impiegare il proprio tempo per la risoluzione di problemi anziché per il supporto strategico al business.


Il provider di rete “perfetto”: alcune caratteristiche

Poste le esigenze delle imprese, che poi andranno valutate di caso in caso, quali tratti somatici del provider di rete lo rendono un ottimo candidato a soddisfarle?

Primo aspetto, e assolutamente centrale, è la rete di trasporto resiliente e capillare, realizzata in fibra ad alta capacità e connessa direttamente a uno o più data center dai quali vengono erogati (con latenza minima) servizi a valore come quelli di unified communications o di cloud storage. Attraverso tecnologie di peering, il data center può anche essere collegato direttamente ai server degli hyperscaler, così da abbattere la latenza (anche) sui servizi e sulle applicazioni erogate tramite infrastrutture di cloud pubblico.

Elemento focale è senza dubbio la capacità di governare il traffico in modo puntuale e granulare. Questo, infatti, si traduce nella possibilità di:

  • garantire ottimi livelli di scalabilità e di controllo della rete (sicurezza);
  • attuare policy di Quality of Service personalizzate, che incidono positivamente sulla disponibilità dei servizi e sulla latenza;
  • adottare servizi di Network Operations Center (NOC) per intercettare sul nascere possibili guasti e disservizi, a beneficio della business continuity delle imprese;
  • adottare soluzioni SD-WAN avanzate per creare e governare architetture aziendali complesse bilanciando in modo agile – e anche relativamente semplice – i vari flussi di traffico in funzione delle esigenze del business.

Per quanto concerne, invece, il mondo Internet, è essenziale valutare la presenza del provider e la capacità di interconnessione presso i principali Internet Exchange italiani, come il Mix di Milano. Una buona capacità, in particolare, consente all’operatore di evitare policy di overbooking e di assicurare ai clienti ottimi livelli di banda garantita. Il fatto che il provider di rete dedichi i propri servizi unicamente alle aziende è un buon indizio in tal senso.

Per quanto concerne le tematiche di accesso e resilienza, anche in questo caso occorrono considerazioni ad hoc. Il provider di rete “perfetto” è colui che offre alle imprese la migliore tecnologia d’accesso in funzione delle sue esigenze e della location da collegare. Dando per scontate opzioni xDSL, FTTC e FTTH GPON (condivisa), un ottimo provider offre opportunità di accesso in fibra dedicato, ovvero un collegamento 1:1 tra la sede dell’azienda e il suo POP (Point of Presence) più vicino: la fibra dedicata offre vantaggi in termini prestazionali ma anche di resilienza, che l’operatore di rete può “rafforzare” attraverso soluzioni di accesso ridondate. Tutto ciò in aggiunta ad una separazione nativa, ma qui torniamo nella rete core (trasporto), tra il traffico dati da quello telefonico, così da garantire alta qualità e stabilità al canale di comunicazione per eccellenza.

Infine, il provider di rete perfetto è quello dotato non soltanto di asset infrastrutturali, ma anche di elevate capacità progettuali, di grande esperienza e, cosa tutt’altro che secondaria, di un servizio clienti d’eccellenza. Non c’è nulla di più importante che avere un solo interlocutore, reattivo e competente, per tutto ciò che riguarda la propria connettività: se il provider, sotto questo profilo, è in grado di impegnarsi in livelli di servizio sfidanti, potrebbe essere davvero la scelta giusta.