Secondo gli analisti, il mercato delle soluzioni di cloud unified communication ovvero l’insieme di sistemi di comunicazione in real time integrati tra loro (chat, telefonia IP, video conference) è fortemente in crescita. Le previsioni, di per sé molto positive, sono determinate dall’accelerazione digitale data dalla pandemia e dall’adozione sempre più frequente di modelli di lavoro smart e ibridi. Nonostante la quantità di smart worker sia chiaramente in calo rispetto ai periodi più drammatici della crisi pandemica, i 3,6 milioni del 2022 (Italia) non sono paragonabili ai poco più di 500mila del 2019, a testimonianza di un trend destinato a durare.
Cloud Unified Communication come opportunità di business
Le cloud unified communication sono il pilastro dell’abilitazione tecnologica a supporto dell’hybrid working e rappresentano quindi un’opportunità senza precedenti per gli operatori del settore IT.
L’opportunità è quella di acquisire nuovi clienti, di valorizzare il portafoglio in essere, di creare ed erogare servizi a valore entrando in un segmento fortemente innovativo e sul quale le imprese basano la propria competitività. Soprattutto, le cloud unified communications forniscono ai system integrator la possibilità di modernizzare il modello di business e di far evolvere il proprio posizionamento sul mercato, superando il concetto di fornitore per assumere un ruolo sempre più consulenziale e strategico.
Più che rivendere, bisogna indirizzare le imprese
Il concetto di cloud unified communications apparentemente include quello della standardizzazione
Ma ogni azienda ha esigenze fortemente personalizzate, esigenze di connettività, di comunicazione, di sicurezza, di produttività e di resilienza ad hoc.
La disruption del Covid fa sì che le imprese oggi abbiano bisogno di partner affidabili e competenti che sappiano accompagnarle, con un approccio tailor-made, in tutto il percorso di trasformazione.
Infatti, proprio la pandemia ha indotto le aziende ad acquistare prodotti o servizi in cloud standardizzati che non ne hanno garantito l’adozione nel tempo né tantomeno i benefici promessi, generando una comprensibile insoddisfazione. A titolo d’esempio, nelle prime drammatiche settimane del 2020, molte aziende attivarono rapidamente servizi UCC (Unified Communications & Collaboration), da cui ottennero sì continuità del business ma non l’incremento di produttività che da sempre lo smart working aveva promesso loro.
Per definizione, ogni azienda ha esigenze fortemente personalizzate, e su questo l’era del cloud e dei servizi SaaS non ha nessun impatto. Hanno esigenze di connettività, di comunicazione, di sicurezza, di produttività e di resilienza ad hoc. Sono altresì reduci dalla disruption del Covid e hanno bisogno di partner affidabili e competenti che sappiano accompagnarle, con un approccio tailor-made, in tutto il percorso di trasformazione.
In questo contesto, e limitando l’osservazione alle comunicazioni unificate, il ruolo dell’operatore IT non può circoscriversi alla rivendita di un prodotto come una piattaforma UCC o un centralino cloud, ma deve indirizzare il Cliente verso soluzioni fortemente personalizzate che tengano conto dell’infrastruttura di comunicazione esistente, delle dimensioni dell’impresa, del modello organizzativo, delle esigenze di comunicazione delle divisioni e, in era di smart working, anche delle singole persone. Tutto ciò, al fine di creare un ecosistema sinergico di canali e di strumenti di comunicazione che serva le esigenze specifiche di un’organizzazione.
Il valore della partnership con un operatore TLC
Quanto appena descritto apre agli operatori del mercato IT tutte le opportunità elencate, compreso il rafforzamento del legame (fidelizzazione) con i loro Clienti, l’erogazione di servizi a valore con un modello ricorrente e l’evoluzione verso nuovi modelli di business.
Affinché tutto ciò sia realizzabile, gli operatori IT devono poter contare su un solido mix di competenze specialistiche, di esperienza e di asset infrastrutturali e tecnologici. Non potendone disporre in-house, risulta quindi quanto mai strategico stringere partnership con operatori TLC che, oltre a disporre di tutti gli elementi del quadro e di una forte esperienza sul campo, abbiano nel loro DNA un orientamento all’ascolto e allo sviluppo di soluzioni fortemente tailor-made. A prescindere dalla qualità dell’infrastruttura e dei servizi, un’eccessiva standardizzazione dell’offerta rischia infatti di non dare risposte convincenti alle aziende e di non fornire loro un adeguato supporto alle ambizioni di crescita.